Una giornata ricca di curiosità, scienza, storia, fede e partecipazione attiva
Il 12 aprile 2025 è stata una giornata ricca di curiosità, scienza, storia, fede e partecipazione attiva.
Il festival della scienza “Pensa tu” ha coinvolto il nostro gruppo di 60 persone, tra bambini e accompagnatori, in un’ esperienza straordinaria grazie a mostre interattive, come:
• immergersi nella realtà virtuale con visori all’avanguardia;
• osservare da vicino il funzionamento delle piattaforme radar, oggi essenziali anche nella vita quotidiana, come nel caso delle aspirapolveri automatiche che si muovono lungo il perimetro della casa;
• interagire con i giovani ingegneri universitari dell’Unical, reparto corse, riguardo “Odyssea“, il loro primo prototipo di auto da competizione completamente elettrica;
• rimanere affascinati dalle immagini del cosmo presentate nei vari stand;
• ascoltare attentamente i racconti della geologa Dott.ssa Anna Giamborino sulla paleontologia;
• partecipare attivamente nella sala convegni alla mostra fotografica sui ragni e con la biologa marina Menniti per condividere le più curiose informazioni sui cetacei del Mediterraneo.
Il festival ha anche offerto momenti ludici negli stand dell’associazione Lugo, dove i mattoncini Lego hanno stimolato la fantasia dei bambini, favorendo obiettivi di integrazione con coetanei e momenti di connessione con i genitori nella creazione di un mosaico.
L’evento, organizzato da Orizzonte degli Eventi in collaborazione con il Centro Studi e Formazione Sigma, insieme alle associazioni Persefone & Co., A.p.p.i, Passione Astronomia e con il patrocinio del Comune di Vibo Valentia, ha reso la scienza accessibile e affascinante per tutti.
La visita al Castello Normanno Svevo di Vibo Valentia è stata un autentico viaggio nella storia, con la sua maestosa struttura che svetta su una collina, offrendo una vista incantevole. All’interno si trova il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”, che ospita reperti risalenti all’epoca greca, romana e medievale, tra cui vasi antichi, monete, statue e utensili. Grazie alla cortese guida, la Dott.ssa Claudia De Masi, i visitatori hanno potuto osservare da vicino uno dei più antichi reperti d’oro ritrovati in Italia: una delicatissima foglia d’oro, leggermente più grande di un’unghia, su cui è inciso un passaporto spirituale che risale a oltre 25 secoli fa.
Nel pomeriggio, la visita a Paravati ha arricchito la giornata anche dal punto di vista spirituale. La bellezza dei luoghi in cui ha vissuto mamma Natuzza ha portato pace nel cuore dei partecipanti di tutte le età. All’arrivo, i bambini, in particolare, si sono fiondati per scrivere le loro personali preghiere sul libro nel salone convegni, dove è stato mostrato un filmato sulla vita di Natuzza Evolo. In chiesa, ciascuno ha pregato in silenzioso rispetto, riconoscendo l’opera straordinaria compiuta da una semplice donna, che, pur non sapendo né leggere né scrivere, trasmetteva messaggi spirituali attraverso il sangue delle sue piaghe.
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